Armanda Salvatori

Mi chiamo Armanda Salvatori, sono psicologa,psicoterapeuta e ricercatrice associata presso il Centro di Terapia Strategica diretto dal Prof. Giorgio Nardone.

L’attività di questo centro (CTS) di Arezzo coinvolgendo  tutti gli studi affiliati  in Italia e all’estero, vede un costante aggiornamento della ricerca clinica attraverso incontri mensili con la supervisione diretta del Prof. G. Nardone.

La condivisione  tra colleghi dell’ attività condotta nei nostri  studi amplifica la conoscenza delle esperienze terapeutiche garantendoci un aggiornamento continuo sui diversi protocolli applicati per risolvere i disagi dei pazienti, sulle difficoltà incontrate ed anche sulle soluzioni dimostratesi vincenti.

La mia formazione

Sono iscritta all’albo degli Psicologi e Psicoterapeuti della Regione Lazio (n° 7830) e abilitata all’esercizio dell’attività psicoterapeutica (art. 3L.56/89). Conseguita la laurea in Psicologia ad indirizzo clinico, ho lavorato presso una comunità terapeutica e dopo le prime specializzazioni ho iniziato la libera professione nel 1988 a Roma. Dopo il master in “Psicosociologia delle Organizzazioni Aziendali” nel 1992 mi sono trasferita a Milano e come libera professionista sono stata consulente aziendale in diverse società multinazionali nell’area Risorse Umane e Formazione.

Nel 2006 ho iniziato a frequentare la divisione di Psichiatria 2 dell’ospedale L. Sacco di Milano e conseguita la specializzazione in Terapia Breve Strategica fino al mese di Dicembre 2013 con contratto di consulenza sono stata psicoterapeuta nel reparto di riabilitazione psichiatrica. Attualmente opero in regime di libera professione con interventi sia di psicoterapia che di counseling.

Durante tutta la mia formazione, ho conseguito i seguenti titoli:

  • 1982 – Laurea Psicologia ad indirizzo clinico presso l’università degli studi “La Sapienza” di Roma

  • 1984 – Diploma biennale test di Rorschach

  • 1986 – Diploma di operatore di Training Autogeno (metodo Schultz)

  • 1988 – Biennio Terapia Relazionale

  • 1992 – Master in Psicosociologia delle Organizzazioni Aziendali

  • 2009 – Abilitazione alla Psicoterapia Breve Strategica

  • 2012 – Corso di perfezionamento in Psicopatologia Forense

  • 2014 – Corso di Ipnosi senza trance

Armanda Salvatori
Armanda SalvatoriPsicologa e Psicoterapeuta

Perchè lo psicologo

Innanzitutto, facciamo un po’ di chiarezza. Fortunatamente oggi lo Psicologo non è più visto come “il medico dei matti”. Ognuno di noi può trovarsi ad affrontare, nel corso della vita, situazioni ed eventi emotivamente difficili da gestire e superare. Una situazione conflittuale con il proprio partner, la morte di una persona vicina, un fallimento lavorativo o finanziario, una catastrofe naturale, essere vittima di bulli a scuola o sul lavoro tante possono essere le cause di disagio psicologico e se non vengono risolte, possono nel tempo aggravarsi, degenerando in vere e proprie patologie.

Il mio metodo di lavoro si basa sulla Psicoterapia Breve Strategica, un modello di intervento terapeutico che può risolvere, in un numero limitato di sedute, una vasta casistica di disturbi.

Scopri di più sulla Psicoterapia Breve Strategica qui

L’incontro con lo psicologo

Come si svolge l’incontro con lo psicologo secondo il modello della Terapia Breve Strategica

Durante la prima seduta, in un ambiente confortevole e accogliente, lo psicoterapeuta ascolta con attenzione i disagi e le difficoltà presentate dal paziente; può porre domande ed offrire spunti di riflessione per aiutare il paziente a guardare diversamente al suo problema.

Potrà porre domande per comprendere bene lo stato di disagio, cosa è stato fatto per cercare di risolverlo e cosa non ha funzionato. Con questo particolare dialogo anche il paziente comincia ad avere una diversa percezione del suo disturbo e inizia ad avere una differente reazione emotiva che comporterà un diverso comportamento.

La fine della seduta vedrà uno “stratagemma prescrittivo” cioè vengono date delle indicazioni di cosa il paziente si impegnerà a fare per poter continuare il processo di cambiamento.

Questo primo atto distingue questo modello di intervento perché la prima seduta non è più di sola diagnosi ma diventa già intervento per cambiare la situazione facendo scoprire al paziente quelle risorse rimaste bloccate dalla percezione rigida della realtà e indurlo proprio attraverso ciò che si troverà a vivere a comprendere cosa è accaduto e soprattutto come affrontare e risolvere il suo problema.

Il percorso terapeutico è quindi diverso per ogni persona: la storia individuale, le esperienze vissute, i traumi, i condizionamenti dell’ambiente nel quale viviamo sono aspetti che ci rendono unici rispetto ad ogni altra persona.

La sensibilità e l’esperienza professionale permettono al terapeuta di stabilire un rapporto empatico con il paziente, consentendogli di giungere in tempi rapidi alla risoluzione del disagio patito e al ristabilirsi della serenità emotiva.